Comitato provinciale
"Un altro Porto è possibile"

Porti turistici:
vero sviluppo per la provincia di Imperia?

VENERDI’ 15 dicembre 2006
ore 20,30
Sala Varaldo della Camera di Commercio
Viale Matteotti 48 - Imperia

Porti turistici:
vero sviluppo per la provincia di Imperia?

VENERDI’ 15 dicembre 2006
ore 20,30
Sala Varaldo della Camera di Commercio
Viale Matteotti 48 - Imperia

Osservatorio per la difesa del territorio
Osservatorio provinciale democrazia partecipata

Comunicato Stampa

Il laboratorio "Un'altro porto è possibile" nasce nel mese di ottobre 2006 su proposta di numerose associazioni imperiesi
(Liberamente, Aifo, Garabombo l'invisibile, Circolo Arci Guernica, R.s.u. Compagnia portuale L. Maresca), del Centro sociale La Talpa e l'orologio e di singoli individui.
Senza voler essere una nuova associazione o comitato, si propone più semplicemente come uno strumento di coordinamento tra soggetti differenti, finalizzato a diffondere informazione e costruire momenti di mobilitazione comune.

Ormai da anni in questa provincia ci troviamo di fronte ad un progetto di trasformazione del territorio, particolarmente quello costiero, che si presenta molto discutibile e dannoso.

Gran parte del territorio costiero e quello direttamente a ridosso del mare sta per essere sommerso da un fenomeno di cementificazione selvaggia che alcuni non stentano a definire una nuova "rapallizzazione", riferendosi alle grandi speculazioni edilizie avvenute in quel territorio negli anni '60. Un gran numero di palazzine sono in costruzione lungo tutta la strada costiera, talmente numerose in alcuni casi da modificare irreparabilmente l'aspetto delle colline a ridosso della costa. Queste palazzine suddivise in migliaia di appartamenti costituiscono un'immensa possibilità di speculazione immobiliare.


Questa radicale trasformazione del ponente ligure avviene senza avere aperto a livello provinciale una necessaria ricerca e un democratico dibattito sui modelli di sviluppo da proporre per questo territorio. Preoccupa l'assenza di una progettazione collettiva e coordinata con tutte le altre opere di ammodernamento delle infrastrutture provinciali.

Il porto di Imperia, in particolare, desta preoccupazione. Una cordata politico imprenditoriale di centro destra Caltagirone Casini e Scaiola, ha messo le mani sull'immenso affare subordinando scelte che riguardano tutta la popolazione a logiche di profitto. Per questo intendiamo muoverci approfondendo inizialmente le tematiche che riguardano la costruzione del nuovo porto cittadino.

Cosa contestiamo del nuovo porto turistico di Imperia?
AMBIENTE: la costruzione smisurata di porti è una delle prime cause del fenomeno dell'erosione costiera, il quale produce un ritiro sempre maggiore delle nostre spiagge. Il nuovo porto ospiterà 1390 posti barca peggiorando la qualità ambientale del nostro mare. Sono già in progetto lungo tutta la costa, adiacente i nuovi porti turistici, numerosi appartamenti che provocano una cementificazione della costa... Porti: una scusa per dar vita ad una speculazione edilizia?
LAVORO: il nuovo porto non sarà fonte di centinaia di posti di lavoro così come ci vogliono far credere. Possiamo infatti rendercene subito conto guardando la presenza dei lavoratori impiegati negli altri porti italiani aventi le stesse dimensioni. In nessun caso si superano le 15 unità di impiegati assunti direttamente dalla società che gestisce gli ormeggi.
ECONOMIA: neppure l'economia imperiese avrà molti vantaggi, infatti sappiamo benissimo che la politica delle seconde case non va assolutamente a vantaggio del turismo e dell'economia locale.
EDILIZIA: attorno al porto turistico è prevista la costruzione di più di 100 appartamenti che oltre ad avere forte impatto ambientale e visivo, priverà gli imperiesi della visuale del proprio mare. "La rendita ringrazia la città no.

PRIVATIZZAZIONE: privatizzazione della gestione portuale con la costituzione di s.p.a. aventi quote molto importanti in mano a privati. Concessione della gestione portuale di 55 anni a Caltagirone.

Cosa Vogliamo?

Vogliamo che gli spazi a nostra disposizione ottenuti grazie ai sacrifici dei cittadini siano utilizzati a beneficio della collettività e non solo di pochi.
Vogliamo valorizzare il nostro territorio attraverso un turismo intelligente, sostenibile e di qualità, ovvero basato sulle peculiarità del nostro territorio.
Vogliamo un parco urbano che sia effettivamente pubblico.
Vogliamo che i cittadini vengano interpellati sulle decisioni importanti riguardanti la città, affinchè le scelte siano veramente condivise.

contatti
www.garabombo.org
www.guernica.imperia.it
www.liberamente-online.net
www.ilprovinciale.net

 

INNO AL MARE

«Noi il mare lo vediamo tutti i giorni, l’abbiamo sempre in faccia. Lui, il mare, è sempre stato lì, senza chiedere niente. Vi hanno fatto il bagno i nostri genitori, l’abbiamo fatto noi e i nostri figli e, per alcuni, anche i nipoti, ma in futuro? Certo, il bagno lo fanno anche i turisti, gli ospiti e, proprio come in casa, quando arriva un ospite, vogliamo fare bella figura, ci mancherebbe!
Ma in questa casa noi ci viviamo e magari vorremmo viverci per tutta la vita. Forse è la casa dove siamo nati, quella che ci hanno lasciato i nostri vecchi e per la quale si sono impegnati con tutto il loro essere, le loro energie, le loro risorse affinché questa casa fosse sicura, accogliente e che consentisse una qualità della vita migliore a loro e ai loro discendenti. Questa, è la casa che lasceremo ai nostri figli. E la vorremmo lasciare nelle migliori condizioni. Oppure potrebbe essere una casa in affitto: la proprietà è di altri. Va bene, ma siamo davvero convinti che ci sia una grande differenza? Di proprietà o in affitto ciascuno di noi non vorrebbe vivere in una casa accogliente? E non dovremo, in ogni caso, un giorno, lasciarla nelle migliori condizioni, così come tutte le altre cose di questa terra? E’ un po’ come se tutto quello che ci circonda ci fosse stato dato in affitto... Meglio, affidato in prestito, per riconsegnarlo un giorno nelle migliori condizioni. Anche il mare, il nostro mare. Lo dovremo consegnare alle generazioni future, nelle migliori condizioni. Non possiamo pensare di avere soltanto la necessità di renderlo presentabile in occasione delle solite visite estive, per gli ospiti, per un semplice, in fondo, fatto turistico. Siamo depositari di un onere ben più importante: l’obbligo di mantenere questo mare nelle migliori condizioni affinché ne possano usufruire le generazioni future. Bel discorso, eh? Ma come la mettiamo con i costi? Sì perché tutto ha un prezzo e il mare……chissà quanto ci potrebbe costare, il mare! Io penso che certe battaglie vadano combattute comunque, a qualunque costo, anche se possono sembrare battaglie perse; anche se i costi sono elevati. Penso, per esempio, alle battaglie per la difesa e la valorizzazione delle persone e della qualità della vita, presente e futura. Così è per il mare: investendovi a 360 gradi, per noi, per i nostri figli, per le generazioni future. In questo modo non soltanto comprenderemo l'essenza di uno strumento utile alla politica turistica del nostro comprensorio, ma comprenderemo il futuro. E il futuro non ha prezzo».